Lo sapevi? In origine, si lanciavano semi e petali per augurare fertilità e abbondanza agli sposi. I coriandoli, come li conosciamo oggi, nascono alla fine dell’800 durante il Carnevale di Milano, quando un produttore di carta iniziò a vendere piccoli dischetti ricavati da avanzi di produzione.
Più di un gesto simbolico
I coriandoli non sono solo un’esplosione di colore: sono un rituale, un gesto collettivo, una scena che resta. Eppure, spesso li si considera solo come “quel momento lì” all’uscita dalla cerimonia.
Ma cosa significano davvero? Da dove arrivano? E perché fotografarli bene può fare la differenza tra un ricordo qualsiasi… e un frammento da custodire?
Un po’ di storia: dalle offerte di riso all’eco della festa
I lanci cerimoniali esistono da secoli: si gettavano semi, grano, petali. In molte culture era un gesto propiziatorio: donare fertilità, abbondanza, felicità. Il riso è arrivato dopo, diventando simbolo di ricchezza e buon auspicio.
I coriandoli di carta nascono in Italia, durante il Carnevale di Milano a fine Ottocento, quando l’industriale Enrico Mangili iniziò a distribuire ritagli circolari di carta usati per imbottire cuscini e imballaggi. Da lì in poi, il gesto si è esteso anche ai matrimoni, mantenendo il carattere festoso ma aggiungendo un tocco visivo inconfondibile.
“Lanciare” nel mondo: tradizioni oltre i confini
Anche fuori dall’Italia, il gesto del “lancio” accompagna da secoli le unioni. Negli Stati Uniti, la tradizione del riso è ben radicata, ma oggi viene spesso sostituita da bolle di sapone o nastri da sventolare, per motivi ecologici e di sicurezza. In alcune cerimonie si usano petali di rose o lavanda.
In Cina, invece, i matrimoni sono accompagnati da fuochi d’artificio e petardi, simboli di prosperità e allontanamento degli spiriti negativi. Non c’è un vero “lancio”, ma l’idea di espandere energia positiva è centrale. In alcune zone, si lanciano petali rossi — colore di buon auspicio — all’arrivo della sposa.
In Russia e in parte dell’Est Europa, il gesto simbolico si esprime spesso con il pane e sale (segno di benedizione), oppure con il lancio di piccoli dolciumi verso gli sposi da parte degli ospiti. Anche qui, l’elemento del dono collettivo è al centro del rito.
Perché fotografarli (bene) è importante
Il lancio dei coriandoli è uno dei momenti più dinamici del matrimonio: esprime gioia vera, partecipazione e unisce chi c’è, ma è anche un momento imprevedibile, che dura pochi secondi.
Una fotografia fatta bene riesce a catturare il caos bello e la danza degli elementi: volti coperti, mani che si alzano, la luce che filtra. È lì che si vede la forza di un’immagine spontanea.
La scelta dei materiali fa la differenza anche nell’immagine: i coriandoli tondi creano un effetto “pioggia gentile”, le stelle filanti aggiungono movimento, le bolle di sapone offrono giochi di luce e riflessi, mentre i petali veri restituiscono un tocco naturale e romantico. La luce e il colore si armonizzano con ogni elemento: scegliere consapevolmente significa anche pensare alla resa finale nelle fotografie.
Scegliere cosa lanciare (e farlo con cura)
Oggi ci sono mille alternative: coriandoli biodegradabili, petali veri, bolle di sapone, stelle filanti, fiori secchi, lanterne, fumogeni e persino origami. L’importante è che siano leggeri, fotogenici e rispettosi dell’ambiente e degli spazi (soprattutto in chiesa o in comuni storici). Piccolo suggerimento: chiedete sempre al Parroco o in Comune se ci siano delle regole precise in merito.
Mamma Paola, che nel suo paese ha spesso aiutato a risistemare il sagrato dopo i matrimoni, mi ricorda sempre quanto siano meglio le bolle di sapone: spariscono da sole e non lasciano traccia… :))
Anche il momento del lancio va organizzato con leggerezza, ma senza improvvisare troppo: magari conviene lasciare che il fotografo coordini amici e parenti, in modo che non siano troppo distanti dagli sposi.
In alcuni (rari) casi wedding planner o fotografi suggeriscono anche di predisporre una “zona lancio” dove la luce naturale sia ottimale e dove ci sia spazio per inquadrare bene gli sposi e gli invitati. Bastano pochi accorgimenti per ottenere immagini davvero memorabili.
Un attimo che resta
Ogni matrimonio ha un momento in cui tutto si allenta: la tensione, la formalità, le aspettative. Spesso accade proprio quando volano i coriandoli.
In quell’istante succede qualcosa che non si può ricreare: una vera esplosione di vita, in cui le emozioni diventano visibili. E la fotografia è lì per raccoglierle, senza freni.
Una leggenda racconta che i coriandoli, sparsi in aria, siano in grado di trasportare i desideri degli sposi verso l’alto, come un messaggio affidato al vento. Più sono leggeri, più lontano arrivano.
I coriandoli non sono obbligatori. Se decidi di usarli, rendili tuoi. Sceglili con cura, chiedi consiglio, e poi… goditi il momento. Il fotografo ti ringrazierà!
Non saranno solo “pezzi di carta”. Saranno luce, aria, abbracci e voci. Tutto in un fotogramma.
Vuoi che quel momento sia davvero tuo, anche nelle foto? Parliamone insieme.